I programmi informatici sono ormai diffusissimi in tutte le attività quotidiane, ad esempio come strumenti di calcolo o simulazione nella ricerca scientifica, come mezzi di controllo di processi nell'industria manufatturiera, nell'elaborazione e gestione di dati in contesti commerciali, finanziari, logistici e nel settore dell'intrattenimento.
Spesso l'innovazione risiede proprio in ambito software: un programma può supportarci nelle attività lavorative, ma anche in quelle personali e di intrattenimento. Anche una nuova app per smartphone è un prodotto software, che può e deve essere tutelato dalla concorrenza.
È evidente che lo sviluppo di una tecnologia realizzata da programmi informatici richiede un investimento economico, ma essa - per sua natura - più di altre tecnologie si espone al rischio di copiatura, tanto più concreto quanto più facile è copiare il programma informatico.
Quando si realizza un nuovo programma informatico è errata convinzione di molti pensare che esso non sia tutelabile, o lo sia solo marginalmente, forse perché affiora alla mente un'eccessiva sintesi delle norme in materia di brevetti, secondo le quali "il software non è brevettabile". Nulla di meno vero!
Di cosa si compone un software?
Un programma è dunque un insieme di istruzioni per un computer, uno smartphone, un sistema di elaborazione integrato di un veicolo, di un giocattolo, di un robot o di un impianto industriale, espresse utilizzando un linguaggio di programmazione (codice sorgente) per comunicare quali operazioni di un processo svolgere in un ordine specifico (algoritmo).
Il programma può essere un software o un firmware, memorizzato permanentemente su un supporti o scaricabile da remoto; può essere un sistema operativo, una libreria, una banca dati, un programma applicativo.
Laddove sia richiesta l'interazione di un utente, il programma si avvale di interfacce grafiche per l'inserimento di dati/comandi e la visualizzazione di risultati. Quando un prodotto o servizio informatico basato sul programma è offerto sul mercato ad esso è inoltre attribuito un nome commerciale.
Quindi, come proteggere un software?
La tutela della proprietà intellettuale dei programmi informatici considerati nel loro complesso (algoritmi, codici, interfacce) si avvale contemporaneamente di più strumenti, ognuno dei quali ne può proteggere in esclusiva un aspetto peculiare, nella misura in cui esso sia nuovo ed originale o creativo.
Gli algoritmi, in quanto espressione di un procedimento di elaborazione o controllo avente un carattere tecnico, sono proteggibili mediante brevetti di invenzione.
I codici di programma, redatti nel linguaggio e nella forma di compilazione adottata dal programmatore, così come le banche dati possono essere tutelati, nella loro forma espressiva e disposizione di elementi, ai sensi delle leggi sul diritto d’autore.
Le interfacce grafiche (ivi comprese le icone) possono essere tutelate come disegni o modelli.
I nomi commerciali sono tutelati come marchi.
Vuoi saperne di più? Visita www.jacobacci.com
***
Autore: Edgardo Deambrogi - Partner - European Patent Attorney - edeambrogi[at]jacobacci.com